Israel e Marino utilizzavano la Bayou Securities per eseguire le operazioni di trading di titoli per conto dell’Hedge Fund: la strategia dell’illecito si basava sullo scambio di titoli durante la giornata per un importo complessivo superiore ai dieci milioni di dollari, sui quali venivano pagati regolarmente i salari e le performance fee.
Come risultato di questa attività illecita, nessuna operazione di trading con segno negativo figurava tra quelle svolte dai Bayou Funds e Israel e Marino potevano arricchirsi grazie alle commissioni che dovevano essere pagate ai gestori dello strumento finanziario. Solo nel 2003, mentre il fondo aveva perso 49 milioni di dollari a causa di cattivi scambi, la Bayou Securities aveva registrato un profitto di 29 milioni di dollari in commissioni. La policy del fondo prevedeva anche che ai gestori di questo dovevano essere pagate delle incentive fees in caso di risultati d’esercizio favorevoli, elemento che aveva arricchito in misura ancora maggiore Israel e Marino.
Dal 2003, inoltre, i due frodatori avevano iniziato a spostare le quote di denaro guadagnate illecitamente in appositi progetti, finanziati in nome proprio oppure tramite nuove partnerships: essi spostarono grandi quantitativi di denaro con questo metodo e gli investitori non sono mai riusciti né a scoprire questo movimento illecito e neanche a definire le quantità complessive di questi spostamenti.
Nel 2004, il CEO e il CFO del fondo avevano modificato la propria attività, rinunciando ad eseguire operazioni di trading e mantenere una parte delle sottoscrizioni degli investitori investite in liquidità dello strumento finanziario, girando una quota pari a 150 milioni di dollari in un apposito conto corrente gestito dalla Citibank. In seguito, Israel aveva deciso di investire le risorse monetarie per l’acquisto di strumenti finanziari bancari, i quali venivano definiti come “prime bank instrument trading programs”, i quali richiedevano grandi quantitativi di denaro per essere trasferiti da un conto corrente ad un altro.
Marino aveva approvato questa decisione, utilizzando la liquidità per eseguire operazioni di brokeraggio e di deposito in conti correnti detenuti da banche europee e nordamericane. Questa attività aveva formalmente oscurato il vero mandante dell’operazione, in quanto tutte le operazioni erano svolte per conto dello strumento finanziario, anche se queste erano personalmente volute dal frodatore residente a New York. Sempre durante quest’anno, una quota pari a 120 milioni di dollari era stata girata su un contro corrente tedesco della Deutsche Postbank di Amburgo, per eseguire investimenti in operazioni di trading fittizie.
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